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I Titani, e le titanidi sono figure della mitologia greca, esseri immortali, padroni in coppia della settimana e delle rispettive sette potenze planetarie dell'epoca.

Pian piano furono assimilati ai giganti, ma soprattutto furono caratterizzati come esseri molto forti, addirittura più forti degli dei, talmente forti che ancora oggi si usa dire uno sforzo o una forza titanica per indicare una forza veramente grande.

Furono creati da Eurinome, la dea di tutte le cose, ma secondo altre versioni furono figli di Urano (il cielo) e Gea (la terra).

Urano generò i Titani dopo aver cacciato i Ciclopi, suoi figli ribelli, nel remoto Tartaro.

Per vendicarsi Gea indusse i Titani ad assalire il loro padre.

E così fecero, guidati da Crono, il più giovane di loro.

Egli colse nel sonno suo padre e lo evirò con un falcetto di frassino e selce.

Crono assunse il potere supremo e cacciò i suoi fratelli Titani assieme ai tre Ciclopi e agli Ecatonchiri (i giganti Centimani) nel Tartaro.

Secondo altre versioni, invece, i Titani furono fatti precipitare nel Tartaro da Zeus, dopo la guerra decennale con gli dèi olimpici.

Zeus fece ubriacare la vecchia carceriera del Tartaro, Campe, e le rubò le chiavi.

Liberò così Ciclopi e Giganti Centimani.

Altri miti dicono che vinta la guerra, i Titani furono esiliati nelle isole britanniche, o all'estremo occidente, e furono posti sotto la sorveglianza dei Centimani.

Atlante, invece, che fu a capo dei Titani dopo l'evirazione di Urano, ricevette come punizione l'obbligo di sostenere il peso del cielo sulle sue spalle.

Le Titanesse furono risparmiate, per intercessione di Meti, della quale Zeus si era invaghito, e di Rea, madre di Zeus.